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martedì 29 aprile 2014

Nasce il MerdLab

   Merdlab è il luogo dove si fanno le cose un po' "così così", dove si respira aria di precario, cose raffazzonate ma non brutte, dove si fa tanto    per fare.   


Finalmente è nato, il MerdLab, che come recita il logo è il posto dove si fanno le cose così così.
E' nato per opporsi a questo movimento eccessivo di veri fablab, dove ci si propone di fare cose belle, all'avanguardia, la "rivoluzione" dei makers... a me pare si facciano solo cose "alla moda".
Ci si trova assieme e si stampa un mattoncino lego, che però deve essere un po' strano, poi si stampa un braccialetto, magari in due colori... ah poi bisogna stampare dei pezzi di lavastoviglie che necessariamente dovete avere rotta a casa; per ultimo bisogna stamapre yoda.
Ok, avete stampato tutto lo stampabile.
Una stampante treddì costa 500 euro, si può pensare di farne un business? Eppure...
Poi bisogna per forza fresare qualcosa, che a me nella vita di dover fresare qualcosa non m'è mai servito se non con la "Fresa da legno con le orecchie", quella da 2000 W per intenderci.
Per fresare è necessario fare un corso ché il cnc non è una cazzata.
Poi bisogna fare un quadricottero, comandato se possibile dalle scoregge vostre, poi si deve frequentare un corso di Arduino per scoprire che trovate tutto quello che vi serve online gratis su arduino.cc 

Fatto tutto questo potete postare su tutti i social le vostre conquiste, led lampeggianti, barattoli in pla col tappo a vite, portachiavi "vavavuma" ma vi giuro che tutto questo non vale un cazzo. Non avete fatto un cazzo. Non serve a un cazzo, non avete imparato e capito un cazzo. Rimboccatevi le maniche e sistemate quella serratura lì che chiude male! Aggiustate la tapparella che si blocca sempre e una volta per tutte quel rubinetto che perde... e poi le cuffiette dell'ipod che vanno sì e no e il cazzo di alimentatore del portatile col cavo tutto storgellato eddai!! 
Come si fa?

Si prova, si pensa, si riprova, si sbaglia, si chiede a google e si prova di nuovo;
e si impara.
Si impara a capire le cose, a pensarle e quindi nel caso a ripararle o a farne di nuove.
Invece pagare un corso tanto per metter le foto su facebook non serve a un cazzo.
Bon, fine, le ultime righe le dedico al buonismo altrimenti pare che sono uno spaccaminchia. pronti, via:

il mio parere è indubbiamente falsato, io già conosco discretamente l'elettronica, arduino, la stampa 3D e le machcine a controllo... e quindi sticazzi, io il Lab ce l'ho a casa, e intendo con tutto il resto anche,
e dal mio di Lab ne esci che ti fa male la schiena, che hai le schegge nelle mani e le bruciature della saldatrice sulla maglia.
E nel mio di Lab si fanno i lavori per come si riesce e in base al materiale che hai, come si vede dalle pagine di questo blog. Ti serve una roba? facciamola!che dici è venuta così così? va bene lo stesso?
Il risultato conta, il successo conta, l'importanza del lavoro che hai fatto conta; 
ma conta anche imparare qualcosa di nuovo, conta saperlo sfruttare per la volta successiva e tante volte per cavarsi fuori dalle grane. E per questo purtroppo il corso non lo fa nessuno.

ho perso degli amici adesso vero?

11 commenti:

  1. Ciao Francesco. In fondo la penso come te. C'è molto polverone attorno a tutta questa storia e poco sostanza in fondo. Bisognerebbe riflettere su questa tua analisi e migliorare le cose. Comunque aggiustare il portellino della lavatrice è già un'attività "estranea" e molto evoluta... al max stampare il case per l'iphone.

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  2. ciao, il problema e' l'hype del fablab: tutti ad aprire un fablab ma avete un business plan? e' sostenibile? Non e' che compri una stampante treddi, ti chiami "fablab stocazzo" e sei appposto. Magari viene pure raiuno a intervistarti ma poi sei ancora con le pezze al culo. Il problema dei fablab italiani e' che non hanno un idea di business. Associazioni, spazi comunali, sovvenzionati da compagnie private, cosi' non si cresce. Il vile denaro serve a comprare macchine piu fighe, spazi piu grandi e assumere persone, un concetto che nei fablab italiani e' totalmente alieno.
    Altri fablab europei: consulenza e servizi. Collaborazione tra amici e open source quanto vuoi pero' sostenibilita' e indipendenza prima di tutto.
    Oppure continuate a fare i vostri lavori e nel tempo libero aprite il fablab, pero' ricordatevi che non siete l'MIT, bisogna creare un modello sostenibile per il territorio italiano.

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  3. Con la Roland sono impelagato in tanti FabLab, conosco quasi tutti i ragazzi di questo "movimento" e non parlo solo di quelli italiani ma della rete internazionale della FabFoundation compreso Neil Gershenfeld fautore di tutto questo gran casino. Quello che dici è in parte vero. E' un discorso che abbiamo toccato anche con Dale Dougherty ossia dell'esigenza di passare da Maker2Maker a Makers2Market. Però devo dire che il lavoro di diffusione che stanno facendo i ragazzi è davvero egregio. L'ignoranza è superiore a quanto immaginiamo. Partire anche con un progetto cazzata può dare la scintilla a qualcosa di più grande. Non avverrà su tutti, questo è logico. In ogni caso questi giovani, entrando in un FabLab hanno spento la televisione e si sono sporcati le mani. Mi sembra un buon inizio. Se poi ci si connette e nasce qualche idea rivoluzionaria (ne ho viste tante) allora diventa importante aprire 1000 MerdLab e non fermiamoci a questo, chiamiamo Spalmer che ci aiuterà a diffondere il verbo! :D

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    1. Ciao Giovanni,
      grazie per la bella risposta, anche in linea con la giusta ironia ;)
      "In ogni caso questi giovani, entrando in un FabLab hanno spento la televisione e si sono sporcati le mani. " bello spunto di riflessione.
      Giovani e giovanissimi bazzicano molto e "pubblicano" poco? Voi che siete addetti ai lavori riusciresta a farmi avere, per curiosità personale, qualche numero in merito?
      Beh, grazie ancora, ci seguiamo su facebook!
      ps: occhio ai tamarri dietro l'angolo ché ti inculano la vespa.

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    2. Ciao Francesco,

      Devo dire che lì per lì leggere questo articolo mi ha lasciato un po' basito, ma rileggendolo insieme alla risposta di Giovanni (e alla tua risposta) ho riflettuto un attimo e mi sono reso conto del vero significato, tutt'altro che polemico, di quello che hai scritto.
      Devi sapere che ho una piccola impresa che si occupa di grafica 3d e progettazione di giocattoli (www.virtualcraft.it). Naturalmente i prototipi sono il nostro pane quotidiano, e ti garantisco che la progettazione dei giocattoli non parte dai disegni tecnici ma da idee che ti vengono a guardare cose che non centrano nulla e poi...tante schegge nelle mani per realizzare un prototipo. :) Tutto questo polverone che è stato sollevato a livello internazionale ci ha fornito numerosi spunti per entrare nel vivo della cosa, i tanti merdlab e progetti più o meno insensati che abbiamo visto realizzare, la partecipazione a eventi da spettatori, i contatti con i maker o i produttori "casalinghi" di stampanti 3d...tutto ha contribuito a darci delle idee. Naturalmente anche la nostra esperienza sul campo per quanto riguarda la prototipazione rapida è stata parte della "scintilla", e ora insieme ad altre aziende di giovani volenterosi, bravissimi e naturalmente pazzi da legare stiamo avviando una nuova azienda che produce stampanti 3d. Saranno stampanti per la fascia delle piccole e medie imprese, non quelle in ABS che sono per lo più hobbistiche (se non si parla di quelle professionali, che hanno tecnologie indispensabili coperte da brevetto come il supporto solubile o la camera riscaldata, oltre che prezzi decisamente molto alti) ma stiamo sviluppando una tecnologia nuova applicata alla stampa 3d che avrà vantaggi incredibili in termini di precisione ed economicità, oltre che di dimensioni di stampa e velocità.
      Tu dirai beh, questa è un'idea di impresa, avete fatto un business plan, un progetto serio, avete trovato finanziatori che vi hanno supportato. Certo. Però la scintilla che ha fatto partire il tutto è stato proprio questo groviglio di Merdlab, maker più o meno hipster, nerd smanettoni che vogliono solo fare un quadricottero con il gatto morto della zia, personaggi di dubbia affidabilità che fanno stampanti in cantina di altrettanto dubbia affidabilità...
      Il concetto è che le idee hanno bisogno di una scintilla. Non tutte escono dal bagno mentre fai la cacca (oddio, in realtà parecchie sì) e spesso parlare con gli spalmen della situazione ti aiuta, ti fa vedere le cose da diverse prospettive. Magari qualcuno ha già risolto un problema sul quale ti eri arenato. Magari qualcuno, stampando la custodia dell'iphone, ha trovato una soluzione intelligente per fare i supporti alla quale nessuno aveva pensato prima, e ti rendi conto come per magia che con le dovute modifiche la cosa è adattabile al tuo caso...ecco.
      Questo per sottolineare l'importanza di questo delirio maker tutto italiano.
      E' vero che all'estero ragionano diversamente, ma penso che anche in Italia, piano piano, con i nostri ritmi e la caoticità (a volte geniale) che ci contraddistingue, ci stiamo arrivando anche noi.
      E' l'inizio, e tu fai bene a dire quello che hai detto, perchè contribuisce a raddrizzare un po' il percorso caotico. Anche il tuo articolo, per qualcuno, può essere una "scintilla".
      Tutto qui. :)
      Buona giornata!
      Eugenio.

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  4. Il vero dramma da sottolineare è "una stampante 3d costa 500 e la gente vuole fare un business"..e "trovi tutto su arduino.cc"..per questo rido quando vedo fablab che acquistano makerbot e pagano assistenza obbligatoria 1000€ l'anno, che cazzo di maker sei, che cazzo di fablab pensi di fare? :D mi trovo perfettamente in linea con tutto quello che hai scritto, in particolar modo le cicatrici sulle mani, per vie differenti, ma sono i segni di un lavoro, che non riesco a vedere in chi di FabLab ha solo il logo 2 eventi e quattro foto su facebut

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    1. yeeeeah! presto, su facebook ad iscriversi al gruppo!!

      ;)

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  5. Da una parte sono d'accordo, del resto sono anche io come te (ma io ho anche un taglio laser autocostruito, gne gne gne!), ma credo che le cose "fighette" siano un male necessario per introdurre i novizi all'hacking. Pian piano, quelli VERAMENTE interessati inizierano a sporcarsi sempre di più le mani. Non tutti hanno il privilegio di essere nati smanettoni come noi...
    Per il resto, condivido l'antipatia verso i fablab che si comprano la stampante 3d prefabbricata e basta, per distaccarci infatti ho definito lo spazio che ho aperto al pubblico hackerspace (crunchlab.org).
    Comunque suggerisco l'uso del Merduino nel tuo Merdlab: http://www.endsummercamp.org/index.php?title=Merduino

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    1. questa di Merduino mi mancava proprio!!!
      "ma credo che le cose "fighette" siano un male necessario per introdurre i novizi all'hacking. "
      ma davvero credi sia necessario introdurre i novizi all'hacking?
      vado a cercare bene i due link che hai postato domani, intanto ti ringrazio molto!!!
      mi cerchi su facebook?
      ciao!

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    2. Certo che è necessario, se vogliamo un futuro migliore... Coderdojo, educazione per bambini... Poi quelli che non hanno voglia di fare si stancano presto e si autoescludono e comunque intanto si sparge la voce, e arrivano "clienti" che pagano per farsi i braccialettini stampati e contribuiscono alla sostenibilità del lab...

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  6. Purtroppo è vero che la moda guida spesso le scelte delle persone, che la preferiscono rispetto alle proprie motivazioni. Incomincio anc'hio a vedere più stampanti 3D che modellini diversi fatti con queste.

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